Rovagnati. La storia di una grande azienda che ha fatto la (nostra) storia.

29 Luglio 2021
rovagnati

La parola d’ordine per la Famiglia Rovagnati, che da circa 60 anni produce salumi di alta qualità, è dedizione assoluta al proprio lavoro con massima riservatezza. Mentre i prodotti Rovagnati sono conosciuti da tutte le famiglie italiane, non si può dire altrettanto del suo fondatore. Infatti, in rete non si trovano fotografie (se non pochissime istituzionali) né contenuti audio o video di Paolo Rovagnati, persona discreta e concreta, com’è nello stile della famiglia, dedita al lavoro e all’impegno.

La sua storia ha inizio a cavallo di una bicicletta mentre consegna alle rivendite locali il burro e i formaggi della piccola azienda del padre. Paolo è curioso, parla con la gente, ascolta, osserva e soprattutto intravede con lungimiranza una potenziale richiesta di salumi su larga scala, tanto da convincere il padre a produrli. Ma la portata rivoluzionaria della sua intuizione è stata quella di aver voluto nobilitare il prosciutto cotto da prodotto generalmente considerato indifferenziato e venduto a basso costo, a prodotto di eccellenza e di alta qualità. E soprattutto di “chiamarlo per nome”.
Oggi incontriamo Gabriele Rusconi, Managing Director and Board Member di Rovagnati.

“Gran Biscotto”: come nasce l’idea di un marchio che ha cambiato le regole del gioco?

È la prima volta nella storia che un prosciutto cotto viene “battezzato”. La scelta di dare il nome “Gran Biscotto” è stata vincente, in quanto non rappresenta solo l’affermazione di un marchio ma è stato il primo passo nella creazione di un Prosciutto Cotto di Alta Qualità. Paolo Rovagnati non si ferma al nome: coinvolgendo un suo dipendente elettricista, il fondatore dell’azienda studia come marchiare a fuoco il proprio prosciutto, esattamente come si fa con il Parmigiano Reggiano per certificarne la qualità. Superate le iniziali difficoltà di marchiare un prodotto per sua natura umido, brevetta un processo che oggi è industrializzato e parte integrante dello standard di produzione.
Paolo Rovagnati è sempre stato il motore dello sviluppo: apportando continui miglioramenti ai prodotti, ai processi, agli impianti, e spesso inventando macchinari, metodi e soluzioni, ha portato l’azienda a diventare una realtà di rilievo nazionale e internazionale, assicurandosi che non si perdessero però le sue più forti connotazioni identitarie.

Strategia di marketing vincente: quale ruolo ha avuto nel dare una svolta all’enorme popolarità del marchio?

La vera popolarità di Rovagnati arriva con la sponsorizzazione del Gran Biscotto da parte di Mike Bongiorno nei primi anni ‘90. In questo processo gioca un ruolo fondamentale la moglie Claudia Limonta Rovagnati (all’epoca Direttore Marketing e oggi Presidente dell’azienda) che intuisce la portata di un’eventuale sponsorizzazione da parte del celebre presentatore a partire dall’influenza che il personaggio ha in primis sulla sua famiglia, in particolare sui figli che guardano la TV insieme alla nonna. Presi i contatti con il Gruppo Fininvest, di fronte a un investimento così importante, Claudia e Paolo Rovagnati richiedono un po’ di tempo per poter fare le loro valutazioni. Si tratta di un passo importante e coraggioso.
Tuttavia impiegano solo due ore prima di decidere e poi arriva la loro conferma. Nasce così un felice sodalizio che durerà per anni e che segnerà in modo indelebile la storia del marchio e il suo rapporto con i consumatori italiani.

Il rapporto con i diversi cluster dei consumatori Rovagnati: come si è evoluto nel corso degli anni?

Il portafoglio delle nostre marche nel tempo si è arricchito ed è oggi molto articolato. L’obiettivo primario è soddisfare diversi tipi di consumatori sul mercato, ciascuno con propri gusti ed esigenze, offrendo loro la certezza della qualità Rovagnati unita a una continua ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni.
Al celebre Gran Biscotto, nella cui famiglia è da poco entrata anche l’innovazione dei BOOM BOOM, praline di prosciutto ripiene al formaggio, si affiancano marche che hanno ognuna un proprio chiaro DNA valoriale. Per citare solo alcuni esempi: Snello Rovagnati, la soluzione perfetta per chi cerca la leggerezza ma non rinuncia al gusto, una gamma innovativa con referenze senza nitriti; Borgo Rovagnati, la linea ispirata ai metodi dei nostri borghi antichi e nata da materia prima 100% italiana poi lavorata con cura e passione; Panatine e 4You, linee di piatti pronti per chi ha bisogno soprattutto di praticità.
All’arricchimento dell’offerta di prodotto si lega l’esplorazione di nuove forme di dialogo con i consumatori per individuare contenuti e modalità di attivazione specifiche. Da una comunicazione prettamente televisiva, e quindi per sua natura più onnicomprensiva, siamo passati a una maggiore diversificazione di mezzi e linguaggi. In un mondo che evolve sempre più rapidamente verso il futuro, nel quale le necessità di consumo alimentare sono sempre più personalizzate, vogliamo conoscere realmente le persone che scelgono Rovagnati e raggiungerle nel modo più giusto per loro.


L’azienda Rovagnati nel mondo: quali i nuovi orizzonti?

Siamo nati nel cuore della Brianza ma abbiamo lo sguardo rivolto al mondo. Rovagnati oggi esporta in oltre venti Paesi, europei ed extraeuropei, avvalendosi della collaborazione con realtà locali di rilievo o attraverso proprie filiali commerciali. Una grande novità è in arrivo per l’autunno 2021 e ci permetterà di fare il nostro ingresso su un importante mercato oltreoceano. Un’ulteriore fase della nostra storia comincia: evolviamo senza dimenticare chi siamo, coniugando approccio locale e globale. Un orizzonte senz’altro complesso ma quanto mai entusiasmante.

Da azienda familiare a manageriale: come si valorizzano reciprocamente le due anime di Rovagnati?

Sostenendosi a vicenda. I pilastri su cui si fonda l’azienda sono la sicurezza alimentare, la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione di marca. Si tratta di linee di pensiero e di azione ispirate dalla famiglia Rovagnati e poi condivise e trasmesse a tutta la comunità aziendale. I manager, in quanto parte integrante di questo organismo pulsante, lavorano in sinergia con la proprietà per raggiungere comuni obiettivi. Interessante come il concetto di “azienda familiare” evolva abbracciando nuove prospettive: l’eredità si sposa con una nuova visione; l’appartenenza con il senso di condivisione.

Innovazione: quali gli investimenti per il futuro?

Tra le nostre direttive di cambiamento ci sono soprattutto gli investimenti in tecnologia, comunicazione digitale e sostenibilità. Tante sono le azioni che stiamo intraprendendo per tracciare nuove direzioni di sviluppo, sia all’esterno che all’interno dell’organizzazione, convinti che le nostre persone siano il primo stimolo alla trasformazione.
Il ruolo dell’Information Technology e del Digital in azienda diventa sempre più cruciale per garantire ai nostri consumatori un servizio il più possibile customizzato. L’estrazione e l’analisi dei dati unite a un approccio multicanale stanno provocando un vero e proprio cambiamento culturale: store online e marketplace sono i nuovi “negozi sotto casa” dove ci si aspetta di essere chiamati per nome e serviti con cura. E noi che della cura abbiamo sempre fatto una stella polare non possiamo essere da meno.
Sul versante della sostenibilità – ambientale, sociale, economica – abbiamo lanciato nel 2016 “Rovagnati Qualità Responsabile”, il nostro nuovo programma ispirato a tre valori che da sempre ci guidano: il buono, il sano e il giusto. Non possiamo fermarci ad affermarli, adesso la sfida è tradurli in nuovi impegni concreti: la riduzione dell’impatto ambientale, il supporto alle comunità locali e il sostegno alle persone, l’attenzione alla nutrizione e la gestione delle nostre filiere improntata al rispetto degli animali. Tutto questo per noi è innovazione.

Il ruolo del Management Team: qual è l’aspetto più stimolante dell’essere alla guida oggi dell’azienda Rovagnati?

Il più stimolante è l’accogliere le tante sfide che abbiamo davanti. Una su tutte preservare e rafforzare la fiducia che le persone ripongono in noi ripagandole sempre con la stessa qualità. E poi costruire un ponte con i consumatori di domani, desiderosi di futuro e di verità.