FIM. FABBRICA ITALIANA MOTOSCAFI. Il lusso del Made in Italy

15 Ottobre 2021
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C’è una realtà d’eccellenza tutta italiana che oramai da qualche anno si è saputa affermare al grande pubblico come cantiere nautico di pregiate imbarcazioni dedicate al diporto, dal design ricercato ed esclusivo in grado di garantire elevate performance. Parliamo di Fabbrica Italiana Motoscafi, una realtà giovane ma che vanta un’antica tradizione nautica di oltre 20 anni di esperienza nella costruzione, refit e service dei più importanti brand italiani leader del settore.

Ai due fondatori, Manuela Barcella e Corrado Piccinelli, che oltre ad essere soci sono anche marito e moglie con una passione che li accomuna da sempre nella vita privata e professionale, si è affiancato recentemente l’imprenditore italiano Vannis Marchi, co-founder di Liu-Jo, noto brand di abbigliamento.

Come nasce l’idea di FIM? Manuela Barcella risponde: La storia di FIM nasce dalla passione, dall’amore sconfinato per il mare e per la navigazione. Tutto questo è diventato realtà grazie alla tenacia, alla fermezza e soprattutto grazie alla consolidata esperienza di Corrado (Piccinelli ndr) che da sempre opera nel settore della navigazione. Insieme abbiamo creduto fortemente in questo progetto dando vita ad un nuovo cantiere navale. Tanta fatica, impegno e dedizione ma anche enorme soddisfazione coronata con la realizzazione del nostro primo progetto 340 REGINA: 10 metri dal design e prestazioni uniche.

Perché partire da un natante di 10 metri? Corrado Piccinelli risponde: Nella nautica italiana siamo in 1.300 imprese e il 340 Regina ha il taglio di yacht più richiesto dal mercato. Questo significa che il segmento è altamente competitivo, ma con l’esperienza maturata ci siamo sentiti confidenti di poter entrare in questo mercato facendo la differenza in termini di utilizzo di materiali di altissimo livello, qualità e attenzione per assemblaggi e impianti ma soprattutto in termini di offerta di personalizzazione della barca. Sarà poi cruciale per noi proseguire in sviluppo e innovazione. L’Italia è il nono Paese al mondo per brevetti relativi a materiali per scafi e motori marini.

Qual è il piano di internazionalizzazione per FIM? Manuela Barcella risponde: FIM nasce come realtà italiana, ma in breve tempo si è affermata a livello internazionale. Oltre all’Italia, la nostra rete commerciale è presente con i dealer in: Spagna, Croazia, Slovenia e Montenegro, Marocco e anche in USA. A loro volta i dealer gestiscono in autonomia la propria reta di distributori assicurando così un’ampia espansione.

Una curiosità sull’ultimo modello ADRIA 47? Corrado Piccinelli risponde: È stata presentata prima a Cannes Yachting Festival e poi al Salone Nautico di Genova la nuova ammiraglia ADRIA 47. La vedrete prossimamente a Barcellona.  

Progetti di sviluppo del cantiere? Vannis Marchi risponde: Essendo amante della nautica ho scelto di investire in questo progetto perché ho avuto modo di conoscere bene dal punto di vista professionale le competenze e le capacità di chi ha lavorato per anni con cantieri di prim’ordine. Ma soprattutto ammiro la correttezza, la passione e la serietà dei miei soci che hanno creduto in questo cantiere nautico che in poco tempo farà parlare molto di sé.

Essendo un imprenditore guardo sempre avanti. Oltre al modello 47 stiamo già pensando ad un 60 piedi.

Quali il valore aggiunto del “Made in Italy” nella nautica? Vannis Marchi conclude: Avendo lavorato nel settore abbigliamento, conosco bene il valore del “Made in Italy” che all’estero fa la differenza. I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti: stile, eleganza, design, innovazione, professionalità. Per costruire una barca l’Italia è il posto ideale!