Punto di vista di un HR internazionale

Emanuele Celani è un International HR Executive, con oltre 25 anni di esperienza, maturata in diversi settori e in contesti internazionali quali Europa, Asia e Nord America, appassionato al raggiungimento dei risultati di business tramite lo sviluppo delle risorse e la valorizzazione della cultura aziendale.
03 Febbraio 2020
Emanuele Celani

La tua esperienza con ProPosition
ProPosition Management Search è in grado di offrire una combinazione unica che integra la sua consolidata esperienza nel mondo dell’Head Hunting con un approccio fresco e contemporaneo.
E’ una realtà agile e flessibile che si avvale di un team attento a comprendere a fondo le esigenze dei propri clienti, costruendo al tempo stesso un rapporto con i candidati orientato alla fiducia e al lungo periodo.
Nella mia esperienza, prima come candidato e poi come cliente, ho potuto apprezzarne entrambi gli aspetti. Quello che oggi chiamiamo “Candidate Experience” coinvolge tutte le fasi del processo di selezione, anche prima del vero e proprio contatto con l’azienda. Con ProPosition si ha costantemente la percezione che il team si prenda cura di te prima di tutto come persona e non solo dal punto di vista professionale: non sei considerato semplicemente un nome da inserire in una long/short list da presentare all’azienda cliente.

Principali sfide che le risorse umane devono affrontare per avere successo sul mercato USA
Il mercato statunitense è in una “tempesta perfetta” dal punto di vista dei talenti. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto i minimi storici e, di conseguenza, è sempre più difficile attrarre e trattenere i talenti migliori. Alcune aziende offrono “retention plan” e benefit come “pacchetti di relocation” anche a operai specializzati e figure molto junior.
Non è raro incontrare un ottimo talento, desideroso di entrare a far parte della tua realtà, ed apprendere la settimana successiva che lo stesso candidato ha accettato l’offerta di un’altra azienda.
Agilità, velocità, follow-up rapido e tempestivo sono requisiti fondamentali per assicurarsi le migliori risorse. 
Per attrarre e trattenere talenti, in particolare negli Stati Uniti, i benefit materiali e immateriali hanno assunto una maggiore rilevanza rispetto al passato.
Flessibilità nella gestione del proprio lavoro, la percezione di far parte di un’azienda in cui le politiche di diversità ed inclusione sono integrate nel modo di lavorare, l’opportunità di crescita in diversi ruoli e perfino in diverse funzioni, solo per citarne alcuni, sono tutti elementi in grado di fare la differenza nella decisione dei talenti di restare o cambiare azienda.

E in merito alle sfide relative al mercato del lavoro in Europa?
Constatiamo ogni giorno come questi elementi siano sempre più comuni: quanto descritto per il mercato statunitense, sulla base della mia esperienza può essere considerato valido anche per qualsiasi altro Paese. Può essere corretto sottolineare che il mercato del lavoro in Europa sia leggermente meno competitivo di quello statunitense. Questo trova conferma nell’analisi di alcuni KPI quali il livello di disoccupazione o la “fluidità” del mercato (ad esempio il periodo di preavviso negli Stati Uniti è di media di due settimane, mentre in Europa può arrivare fino a 3, 6 mesi). 
Tuttavia, la competizione per attrarre i migliori talenti è comunque feroce e le aziende devono lavorare sulla “Candidate Experience” con la stessa intensità necessaria negli Stati Uniti. Di fatto anche questi mercati sono caratterizzati da una domanda di top talent superiore all’offerta, e ritengo che questo sia vero anche in Italia.
Ancora una volta, la reputazione dell’azienda, la possibilità di maturare un’esperienza internazionale, la prospettiva di sviluppo professionale nel lungo termine, sono elementi che fanno la differenza e il Talent Acquisition Partner al quale si affida la ricerca e selezione dei potenziali candidati deve essere in grado di trasmettere loro tali opportunità fin dai primi contatti.